La categoria catastale B1 riguarda una serie di strutture collettive con funzioni ben specifiche.
Ma cosa caratterizza questi immobili? Quali sono i requisiti e qual è il loro valore ai fini IMU? Vediamo insieme di definire meglio questa categoria catastale.
Le categorie catastali
Le categorie catastali sono un sistema utilizzato per classificare gli immobili in base alle loro caratteristiche e destinazioni d’uso.
Vengono denominate con le lettere dell’alfabeto dalla A alla F, seguite da un numero di riferimento: ogni macrogruppo contiene infatti delle specifiche categorie catastali, seppur simili tra loro perché facenti parte della stessa tipologia.
Questo sistema è utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per determinare la rendita catastale, che rappresenta il reddito teorico che un immobile è in grado di produrre. La rendita catastale è alla base della tassazione degli immobili, cioè dell’IMU.
Chi rientra nella categoria catastale B1
La categoria catastale B1 riguarda tutte quelle strutture senza fine di lucro, adibite a specifiche attività sociali e assistenziali.
Dunque, queste strutture sono destinate a svolgere funzioni di assistenza, educazione, preparazione spirituale o alloggio, a seconda delle esigenze e della destinazione specifica. Tra queste troviamo:
strutture dedicate all’assistenza e all’alloggio degli anziani;
edifici adibiti all’alloggio e alle attività delle forze armate (caserme);
conventi;
edifici destinati all’educazione e all’alloggio dei minori, incluse le comunità di accoglienza e i collegi;
seminari.
Valore ai fini IMU della categoria catastale B1
Come accennato in precedenza, le strutture facenti parte della categoria catastale B1 sono strutture collettive, con una specifica funzione non commerciale di alloggio o di educazione.
Dunque, anche questi immobili sono soggetti al pagamento dell’IMU, come evidenziato anche in alcune sentenze.
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