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TASSI DEI MUTUI AL 4,92%: È RECORD DAL 2008


L’anno 2023 che ci siamo appena lasciati alle spalle ha registrato i tassi dei mutui più alti degli ultimi 15 anni. A certificarlo è l’ultimo documento della Banca d’Italia, un rapporto in cifre dal titolo “Banche e moneta: serie nazionali”. 

Il record è uno degli effetti degli aumenti dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea (BCE) per provare a raffreddare il termometro dell’inflazione, ossia dell’aumento del costo della vita.

Nel lungo periodo si prospettano tagli dai piani alti Francoforte, ma le rate dei mutui stanno già calando.


Tassi dei mutui record nel 2023

Il picco è stato raggiunto nel novembre 2023, con il tasso dei mutui al 4,92%, il più alto degli ultimi 15 anni, ossia dal dicembre 2008. In quel lontano periodo di forte recessione economica si ripartì da un quasi 5,2% per poi proseguire stabile o in lieve discesa. 

Il dossier di Bankitalia è un documento che mette in luce le difficoltà che stanno affrontando le famiglie alle prese con i mutui per la casa. Il 2023 si è chiuso dopo una serie di aumenti su diversi fronti, compresi i tassi per il mutuo, che a ottobre erano al 4,72%.


Quando scenderanno i tassi di interesse sui mutui?

Nel 2023, in Italia, per un mutuo di 20 anni su un importo di 100mila euro, la rata cresceva mediamente di 80 euro in più ogni volta che la Bce aumentava il tasso variabile dello 0,75%. In circostanze più critiche gli italiani si sono visti raddoppiare la rata rispetto al 2022. 

L’ultimo rapporto diffuso da Palazzo Koch fa riferimento a un anno che tutti vorrebbero sia un lontano ricordo. Infatti, con gli aumenti continui decisi dalla BCE ci si aspetta ora il doppio effetto, ossia il conseguente calo dell’inflazione, che si sta già registrando, e i primi cali delle rate.

Stando agli indici Euribor, già la prima rata a tasso variabile in arrivo a gennaio 2024 dovrebbe essere mediamente più bassa rispetto al trimestre ottobre-dicembre 2023. Un mutuo ventennale che a novembre 2023 aveva un tasso medio variabile del 3,11%, a gennaio 2024 è sceso al 2,6%. 

I mercati finanziari restano prudenti, in vista dei tagli attesi dall’Eurotower, previsti ma mai confermati. Secondo Lando Maria Sileoni, segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), non accadrà prima di metà 2024: “molti osservatori pensano che la BCE taglierà i tassi”. Ma secondo Sileoni “è più probabile che ciò avvenga tra luglio e dicembre”. 

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